La deduzione fiscale di un sito internet

Un sito web è deducibile come qualsiasi altro costo aziendale

Nell’era della digitalizzazione, possedere un sito web è diventata una reale esigenza sia per le aziende che per i professionisti. E’ il primo luogo dove un futuro cliente può trovarti o, magari, verificare chi sei e cosa fai, prima di affidarti un lavoro.

MOLTO PIU’ DI UN BIGLIETTO DA VISITA!

Se sei un imprenditore o un libero professionista con Partita IVA, sarai sicuramente molto attento non solo ai ricavi derivanti dalla tua attività o professione, ma anche a quei costi che si affrontano durante l’anno, che tornano utili per potere diminuire la pressione fiscale e, quindi, per risparmiare sulle tasse da pagare.

È importante, quindi sapere che sotto il profilo fiscale, le spese per la realizzazione di un sito web sono deducibili al pari delle spese affrontate per la pubblicità aziendale o per l’acquisto di beni strumentali per l’azienda.

Cosa devo chiedere al mio commercialista?

Innanzitutto, prima di chiedere al tuo contabile di detrarre i costi per affrontati per la realizzazione di un sito web o di un e-commerce, è necessario distinguere tra il mero sito vetrina con finalità pubblicitarie o di rappresentanza, dal sito che di fatto è uno strumento di lavoro per l’azienda.
Questa distinzione è necessaria perché a seconda dello scopo per cui viene commissionato il sito web, cambia anche il relativo trattamento fiscale.

Infatti, è necessario distinguere almeno le seguenti tre categorie di siti web.

  • Sito vetrina
    È un sito web avente il fine esclusivo di descrivere le attività commerciali dell’azienda.
    Tale sito, al pari degli altri strumenti pubblicitari tradizionali, si limita ad illustrare l’attività svolta dall’azienda nonché i prodotti e/o servizi offerti, anche se, a differenza della carta stampata, il sito ha la potenzialità di dare una visibilità globale alla tua azienda.
    In questo caso, i costi di realizzazione sono assimilabili alle spese di pubblicità e, pertanto, il legislatore concede la possibilità di scegliere tra la deducibilità integrale di questi costi nello stesso esercizio 2018 (e quindi nell’anno in corso) in cui sono stati sostenuti oppure viene “spalmato” in 5 anni.
  • Sito biglietto da visita
    Se desideri realizzare un sito la cui unica finalità sia quella di fornire ai potenziali clienti un’immagine moderna e positiva dell’impresa, questi costi possono essere inclusi dal tuo commercialista, tra le spese di rappresentanza.
  • Sito e-commerce
    Si tratta di un sito web più complesso poiché richiede la gestione di diversi aspetti strategici, tecnici e logistici, come ad esempio l’acquisto online dei beni e/o servizi, attraverso una piattaforma online per le transazioni economiche (pagamenti con bonifico, carta di credito o PayPal), il caricamento dei prodotti, la gestione ricavi.
    In questo caso, il sito internet non è una semplice vetrina della tua azienda, ma ha la finalità di svilupparne l’attività commerciale.
    Considerata la complessità tecnica dell’e-commerce rispetto al semplice sito web, la legge lo assimila ad un software gestionale aziendale.
    Questa è una buona notizia per chi da tempo pensava di investire sulla realizzazione di un e-commerce, poiché, il dato interessante è che, dal punto di vista fiscale, ciò significa che è possibile non solo ammortizzarne il costo ma che lo stesso è deducibile fino al 50% del costo stesso.

Un discorso a parte, invece, deve essere fatto per i costi dei servizi di assistenza e manutenzione dei siti web. Anche in questo caso, dobbiamo considerare 2 categorie di servizi:

  • Assistenza e manutenzione del sito web
    Sono i costi relativi a server e hosting e le consulenze legate a questi aspetti. Anche questi, sono da considerare costi operativi e quindi deducibili integralmente nello stesso esercizio 2018 (e quindi nell’anno in corso) in cui sono stati sostenuti;
  • Nome a dominio
    È il costo annuale legato al dominio internet del tuo sito web.
    Considerato il fatto che si tratta di un costo obbligatorio, se si vuole mantenere online il proprio sito, questo deve essere pagato finché si intende “tenerlo in vita”.
    Pertanto, tali costi non si esauriscono nello stesso esercizio 2018 in cui sono stati sostenuti ma sono oneri pluriennali e vanno ammortizzati esattamente come le licenze dei software che utilizzi quotidianamente per il tuo lavoro (pensa ad esempio al pacchetto Microsoft Office).

In conclusione, se hai ancora dubbi sull’investire o meno sulla digitalizzazione della tua azienda, confrontati con il tuo commercialista per sapere come dedurre i costi sostenuti per la realizzazione del tuo e-commerce o del tuo sito aziendale.